L’immediatezza del digitale ha incrementato in modo esponenziale la quantità di curriculum in circolazione. Così, la prima scrematura la esegue un software di Arca24. Liberando risorse utili all’azienda.

Potersi concentrare solo sulla parte più qualitativa della selezione, evitando la parte quantitativa che è cresciuta insieme al numero delle candidature, moltiplicate dalla rete e dalla disoccupazione. Il sogno di tutti i recruiter sta diventando realtà grazie all’intelligenza artificiale.

“Quando le offerte di lavoro si pubblicavano sui giornali, le aziende ricevevano una o due decine di curriculum vitae” racconta Gabriele Molteni, fondatore e amministratore di Arca24 HR Software Solutions, “oggi le offerte sono online, e i CV sono diventati centinaia o migliaia. Il che crea un problema enorme: questa mole di lavoro non può essere svolta da un essere umano, la tecnologia è digitale, ma l’uomo è analogico”.

La soluzione però non può essere quella di evitare il cimento: “Non è possibile rinunciare ad affrontare la mole di dati”, aggiunge Molteni, “perché il valore di ogni azienda è dato dalle persone che ci lavorano, e riuscire a intercettare le competenze che si stanno cercando, che diventano sempre più particolari, è un fondamentale vantaggio competitivo”.

Di qui l’importanza del supporto che può venire dai software basati sull’intelligenza artificiale: “Il nostro sistema è in grado di leggere i CV in modo autonomo” spiega il fondatore di Arca24, “e di andare a cercare cosa uno sa fare. È basato su un motore di ricerca semantico fatto per il mercato del lavoro, vede le mansioni svolte dal candidato e confronta con l’offerta di lavoro. Il risultato finale è un pre-screening, un semilavorato che permette al selezionatore di partire da uno stato dell’arte più avanzato, senza più l’incombenza del lavoro a scarso valore aggiunto”.

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Fonte: Economy, Gennaio/Febbraio 2019