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Investire in tecnologia per ridurre il rischio nel futuro

Novità | 20.05.2020

Il Covid-19 ha radicalmente cambiato le nostre vite, il nostro modo di fare impresa, il nostro modo di lavorare.

Ci auguriamo tutti che presto si possa tornare alla normalità anche se non sappiamo quale sarà la nuova normalità. In questo periodo siamo molto concentrati su come abbiamo affrontato la fase 1 e come poterci preparare al meglio per la fase 2.
Se c’è una cosa che ci ha insegnato questa situazione è che una tempesta arriva quando meno te l’aspetti, ti sorprende e ti coglie impreparato; un evento che porta con sé paura e confusione e per il quale nessuno è mai veramente preparato.

Ma la domanda che oggi dobbiamo porci è: una volta che la tempesta sarà finita, saremo pronti se dovesse presentarsene una nuova? Passata un’emergenza spesso tendiamo a dimenticare l’accaduto e sottovalutare ripercussioni e future ricadute.

Quello che non dobbiamo fare, indipendentemente dalle dimensioni aziendali e dal settore nel quale operiamo, è pensare che il problema scomparirà all’improvviso, – una volta che verrà trovata una cura – e che ricominceremo a lavorare esattamente come facevamo prima.

Dobbiamo iniziare a ragionare sul fatto che se dovessero ricapitare eventi simili dovremo essere in grado di ridurre il rischio d’impatto. Il tema non è poter evitare l’evento, le tempeste ci saranno sempre, quello che dobbiamo fare è cercare di essere più preparati per affrontarlo. In un certo senso è simile a quello che facciamo quando prendiamo l’auto, usiamo un comportamento virtuoso ma soprattutto abbiamo un’assicurazione che ci aiuta in caso si verifichi evento incalcolabile e imponderabile. Alle organizzazioni serve ragionare in termini di assicurazione lavorativa per poter ridurre il più possibile il rischio di impatto economico in caso di nuovi lock down totali e/o parziali.

Abbiamo un solo tipo di assicurazione possibile: la tecnologia. Investire in tecnologia sarà l’unica strada percorribile per diminuire l’impatto di eventi problematici. In quest’ottica cambia totalmente il paradigma: non spenderemo più in tecnologia solo perché è funzionale ma anche perché sarà l’unico supporto strategico che ci permetterà di dare continuità al lavoro che svolgiamo. Paradossalmente oggi tanti stanno facendo considerazioni opposte, in un momento difficile e di lenta ripresa si sta tagliando tutto quello che sembra superfluo. Grandi o piccoli progetti di digitalizzazione rischiano di essere procrastinati perché non ritenuti fondamentali alla ripartenza.

La tecnologia non può essere messa al pari di altre spese che possono essere rimandate. Continuare ad adottare strategie “alla giornata” non ci metterà mai nella condizione di poter affrontare un evento straordinario capace di cambiare radicalmente gli equilibri.
Occorre quindi fare scelte strategiche strutturali oggi per farsi trovare pronti, capaci di raccogliere opportunità e mantenere livelli di rendimento elevati anche nei periodi più bui.